Riabilitazione per Ipovedenti: una Speranza Concreta

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Chi è un ipovedente?

L’ipovedente è una persona con una capacità visiva molto ridotta, al limite della cecità, a causa di patologie come la degenerazione maculare grave, il glaucoma cronico terminale, le retinopatie ischemiche o diabetiche. Di fronte a questi casi, molti si chiedono: è possibile riabilitare la vista di un paziente con forti problematiche?

Riabilitazione vs. guarigione: una distinzione importante

È importante chiarire subito un punto fondamentale: la guarigione, intesa come recupero completo della vista, non è attualmente possibile nei casi più gravi di ipovisione. Tuttavia, ciò non significa che non si possa fare nulla. La riabilitazione può migliorare la percezione visiva nei pazienti che possiedono ancora un residuo visivo, permettendo loro di sfruttare al massimo ciò che resta della loro vista.

Se un piccolo residuo di vista è presente e può essere stimolato, è possibile aumentare la percezione visiva del paziente. È importante, però, distinguere tra speranza e illusione: la riabilitazione non è una cura miracolosa, ma un metodo per migliorare la qualità della vita di chi ha ancora una capacità visiva residua.

Come funziona la riabilitazione visiva?

La riabilitazione visiva ha un approccio neurosensoriale. L’obiettivo è stimolare i neuroni della via visiva (retina, nervo ottico, radiazioni ottiche e corteccia visiva) per aggirare il danno causato dalla malattia. In altre parole, si cerca di creare nuovi percorsi per far arrivare le immagini ai centri di processamento visivo del cervello.

Un buon paragone è la riabilitazione fisica post-ictus: non si guarisce l’area cerebrale colpita, ma si attivano altre aree per recuperare la mobilità. Lo stesso principio vale per la vista: cerchiamo di sfruttare le aree ancora funzionanti per compensare la perdita visiva.

Quali strumenti vengono utilizzati?

La riabilitazione visiva utilizza una serie di strumenti che dialogano con il paziente, registrando le aree del sistema visivo ancora funzionanti e stimolandole. Non si tratta di semplici macchinari diagnostici, ma di dispositivi interattivi che, insieme a farmaci specifici e, in alcuni casi, procedure chirurgiche, aiutano a migliorare la percezione visiva.

Chi può essere candidato alla riabilitazione?

Non tutti i pazienti ipovedenti sono candidabili alla riabilitazione. I ciechi totali, ad esempio, non possono trarne beneficio. Tuttavia, stabilire a priori chi può o non può accedere a questo percorso è difficile, motivo per cui è sempre importante sottoporsi a una visita specialistica per valutare la situazione individualmente.

Quanto tempo serve per ottenere risultati?

La durata del percorso riabilitativo varia da persona a persona, così come i tempi necessari per vedere miglioramenti. È come imparare a nuotare: più si pratica, più velocemente si ottengono risultati. Alcuni pazienti potrebbero notare miglioramenti in breve tempo, mentre altri potrebbero aver bisogno di un percorso più lungo e strutturato.

Testimonianze di pazienti riabilitati

Alcuni pazienti, hanno raccontato la loro esperienza con la riabilitazione visiva, evidenziando il miglioramento ottenuto nella loro quotidianità. Le trovi anche nel video qui sotto.

“Mi muovevo con molta difficoltà, soprattutto con le luci abbaglianti. Grazie alla riabilitazione, ho imparato a usare meglio la mia vista residua, migliorando l’orientamento e la percezione visiva.”

“Prima vedevo malissimo, avevo un’ombra costante davanti agli occhi che era una tortura. Grazie alla riabilitazione, la mia vista è migliorata tantissimo. Sono più tranquilla e rilassata, perché vedo miglioramenti giorno dopo giorno.”

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    Data di pubblicazioneMar 17, 2025

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