Paradossalmente anche nel nel mondo dei trapianti c’è movimento e c’è continua evoluzione. Il trapianto di unità elementari è codificato come un trapianto ma in realtà non è un vero trapianto come nell’immaginario collettivo cioè che si entra in sala operatoria e si deve asportare una parte del Donatore in piantarla su ricevente.
Non è così.
Il tessuto da cui derivano le unità elementari è la membrana amniotica che è sempre stata applicata in ambito oculistico. La membrana viene richiesta dalla banca degli occhi che la invia nella sala operatoria, nel caso mio nell’ ospedale civile di Mantovana, dove viene trasformata in unità elementari.
Dentro la sala operatoria quindi in ambiente sterile viene stesa questa membrana e lavorata a renderla liquida quindi iniettabile come fosse un collirio.
L’intervento non è doloroso. Il paziente non avverte nulla. Il paziente lascia la struttura ospedaliera nell’ora successiva all’intervento.
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