Nervo ottico, cheratocono, maculopatia e riabilitazione visiva

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Negli ultimi anni alcune patologie oculari hanno assunto un ruolo di grande rilevanza per il loro impatto sulla vista e sulla qualità della vita dei pazienti. Si tratta di condizioni che riducono gravemente la capacità visiva, conducendo in molti casi all’ipovisione o alla cecità. Le più rilevanti interessano la cornea, la retina, il nervo ottico e, in alcuni casi, le aree corticali cerebrali deputate alla visione.


Patologie corneali: il cheratocono

Il cheratocono è una patologia caratterizzata da un progressivo assottigliamento e incurvamento della cornea. Se diagnosticato precocemente, può essere trattato per rallentarne o bloccarne l’evoluzione, evitando la necessità di un trapianto.

Una diagnosi tardiva comporta il rischio di ambliopia (occhio pigro), difficilmente recuperabile. Per questo la prevenzione e le visite oculistiche periodiche sono fondamentali, anche in assenza di sintomi evidenti.


Patologie retiniche

La retina rappresenta la “pellicola digitale” del sistema visivo: cattura le immagini e le invia al cervello, che le elabora.

Le principali malattie retiniche includono:

  • retinite pigmentosa e altre retinopatie ereditarie
  • retinopatie ischemiche
  • retinopatia diabetica
  • emorragie retiniche

La retinopatia diabetica è strettamente legata al controllo glicemico: quando il diabete rimane a lungo scompensato, aumenta il rischio di sviluppare gravi danni retinici. Le terapie laser possono arginare la progressione, ma non eliminano i danni già instaurati.


Patologie del nervo ottico

Il glaucoma rappresenta la patologia più nota e diffusa a carico del nervo ottico. È caratterizzato dalla progressiva perdita delle fibre nervose e dalla conseguente riduzione della capacità di trasmettere le informazioni visive al cervello.

Oltre al glaucoma, il nervo ottico può essere danneggiato anche da cause ischemiche, traumatiche o da eventi accidentali, come un trauma diretto durante attività sportive (ad esempio pallina da tennis o da padel). In tutti questi casi il risultato è la perdita della trasmissione delle immagini ai centri superiori.


Patologie corticali

Alcuni danni alla vista non dipendono direttamente dall’occhio, ma da lesioni delle aree corticali cerebrali dedicate all’elaborazione visiva. Ictus, aneurismi, traumi cranici ed emorragie cerebrali possono compromettere la corteccia visiva centrale e le aree adiacenti, rendendo difficile o impossibile la ricostruzione dell’immagine da parte del cervello.


Riabilitazione visiva

Per molte di queste patologie non esiste una cura definitiva. Tuttavia, la riabilitazione visiva offre nuove possibilità ai pazienti ipovedenti. Le tecniche più recenti sfruttano le aree del sistema visivo ancora funzionanti, stimolandole a compensare quelle compromesse.

Non si tratta di una guarigione, ma di un percorso che permette di migliorare la percezione visiva residua, anche in soggetti con capacità visiva molto ridotta.


La prevenzione rimane l’arma più efficace per ridurre il rischio di ipovisione e cecità. Visite oculistiche regolari, anche in assenza di sintomi, consentono di individuare precocemente difetti e patologie silenti. Una diagnosi tempestiva permette di intervenire prima che il danno diventi irreversibile.

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    Data di pubblicazioneOtt 1, 2025

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