Nei bambini in età scolare sono frequenti i casi di visione difficoltosa. Se il bambino accusa problemi di vista, ne possono risentire i risultati scolastici e anche la sua vita sociale: perde l’interesse per i giochi che chiedono una buona vista o viene rifiutato dai piccoli amici come compagno di gioco.
I genitori devono prestare attenzione a questi segnali:
- • il bambino sta seduto troppo vicino alla televisione;
- • si aiuta con il dito per guidare gli occhi durante la lettura;
- • chiude un occhio per leggere o vedere meglio la televisione;
- • frequente sfregamento degli occhi;
- • sensibilità alla luce.
Quando questi sintomi sono evidenti, si impone una visita oculistica completa per rilevare e correggere eventuali problemi di vista.
Ipermetropia
Difetto di rifrazione dell’occhio per cui le immagini si formano in un punto situato oltre la retina: porta ad una visione sfuocata degli oggetti vicini e va corretta perché contribuisce a evitare strabismo e ambliopia (occhio pigro).
Uno studio dei ricercatori dell’Università Statale dell’Ohio, College of Optometria, ha rilevato che i bambini con +3,5 diottrie hanno un rischio superiore, rispetto ai coetanei senza ipermetropia (< 3,5 diottrie), di :
- strabismo (17% per cento contro il 2%);
- ambliopia (34% per cento contro il 3%);
- astigmatismo (29% per centro contro il 10%).
Che cos’è lo strabismo?
Nei problemi di vista dei bambini si ha lo strabismo (o “occhio storto”) quando i due occhi non sono allineati e non lavorano insieme. Non è solo un problema estetico, perché può nasconderne uno di origine anatomico (l’occhio ha sei muscoli esterni), neurologico o nei centri della vista del cervello.
Nei casi di strabismo lieve o intermittente risulta utile una terapia ortottica (rieducazione visiva) con esercizi tesi a migliorare l’allineamento dell’occhio, il lavoro coordinato degli occhi, la capacità di mettere a fuoco, i movimenti dell’occhio.
L’intervento chirurgico viene eseguito nei bambini in anestesia generale e negli adulti in anestesia locale; la chirurgia viene praticata sui muscoli dell’occhio così da portarli il più possibile in asse.